Perché mi offendente di avere un cuore cattivo ? Mi offendete, eppure vedete bene che non ho la forza per difendermi – La piccola Fadette (George Sand).
L’auto critica è un aspetto comune nella vergogna. Generalmente ha diverse origini e funzioni.
Come capire quale tipo di minaccia era presente nella vita dell’individuo quando l’autocritica ha avuto inizio?
Domande da porgere :
a) Quando è stata la prima volta in cui ti sei accorto di essere autocritico ?
b) Cosa stava accadendo in quel momento ?
c) Quale era la delusione, la speranza, il sogno che si sono infranti ?
d) Perché’ quella speranza o quel sogno erano importanti?
Quali sono i fattori che possono favorire la nascita dell’autocritica?
In alcuni casi l’autocritica ha avuto inizio da un’umiliazione: l’insegnante che si lamenta con l’alunno per lo scarso impegno. Potrebbe dirgli che è pigro e che nella vita dovrà faticare perché non è molto brillante. La donna trasmetterà l’idea che solo con il duro lavoro il ragazzo sarà in grado di raggiungere traguardi accettabili.
Possibili esiti:
Il ragazzo potrebbe iniziare a lavorare sempre più intensamente e, nel corso della vita, diventare dipendente dagli sforzi e dal duro lavoro.
Solo questo atteggiamento lo convincerà di essere all’altezza ed evitare le sensazioni, di non essere bravo”.
Che conseguenze potrebbe incontrare un futuro?
E’ probabile che, ogni volta che riceverà una minima critica, si riattivino automaticamente le memorie di vergogna, e con esse la rabbia, l’autocritica e la solitudine.
Per questo è necessario trovare connessioni con le minacce originarie, i ricordi e gli stimoli che posso evocarla.
L’autocritica rischia di cristallizzarsi e di diventare l’unico modo con cui il soggetto è convinto di lavorare sodo e non fallire.
Whelton e Greenberg (2005) sostengono che non è il contenuto cognitivo legato all’autocritica a produrre effetti patogeni, quanto le emozioni di rabbia e disprezzo che si accompagnano ad essa.
Emozioni correlate:
Esiste poi un’altra forma di autocritica connessa all’odio per se stessi. L’odio può essere indirizzato verso parti del se’, come il proprio corpo (odio essere grassa).
L’autocritica deve essere pensata come una serie di dialoghi interni, commenti critici, sentimenti ostili che il soggetto dirige a se stesso.
Le persone possono odiare parti di se ma non incolparsi o sentirsi responsabili per essi.
Strategie contro l’autocritica:
- Analisi funzionale: a volte le persone si arrabbiano con se stesse quando commettono degli errori. Talvolta, le persone temono che se abbandonassero la propria autocritica diventerebbero arroganti, pigre o fuori controllo. L’autocritica può quindi essere investita da funzioni importanti, tra cui quella di aiutarli a fare attenzione agli errori e a non commetterli in futuro, o a mantenerli attivi.
2) Altre volte l’autocritica diventa auto accusa. A fronte di traumi il bambino può accusarsi di aver generato una situazione per mancanza di attenzione. Per questo presta attenzione al proprio comportamento al fine di evitare di scatenare reazioni nell’altro e mantenere uno stato di sicurezza.
Emozioni da valutare:
. la vergogna,
. la colpa
. l’umiliazione.
La vergogna è l’umiliazione sono strettamente connesse al se’ e alla difesa del se’.
La colpa riguarda un nostro comportamento, ovvero la consapevolezza di avercausato un danno a qualcuno. Da cui nasce la motivazione a riparare ciò che abbiamo commesso.
Una risposta tipica della vergogna è pensare di essere stati cattivi, immaginare che le Altre persone si ribelleranno e quindi dovremo chiedere scusa per continuare a piacere agli altri.