Cambiamento

eraclito

La definizione della parola cambiamento indica “atto ed effetto del diventare diverso”, definizione che non restituisce un chiaro significato al termine. Ciò deriva dal fatto che cambiamento è una variabile indipendente, offerta dal contesto, dalla percezione personale. Ognuno di noi attribuisce al termine una connotazione differente: per qualcuno rappresenta qualcosa di piacevole, di positivo, per altri evoca emozioni spiacevoli e di minaccia, dolore e preoccupazione. La ragione di tale differenza risiede nella nostra storia personale, nelle esperienze che hanno costruito quella rete di significati e di valenze emotive che sottende ogni parola che usiamo, ogni gesto che rivolgiamo al mondo.

In un processo terapeutico il cambiamento rappresenta l’aspetto più importante e più impegnativo. Spesso le persone si rivolgono ad uno psicologo nella convinzione che la fonte delle proprie sofferenze sia attribuibile ad un’altra persona (il collega di lavoro, il partner, il genitore, …) e ovviamente centrano su di essi le aspettative di cambiamento. Ma gli altri sono come sono e lo restano, ciò non lo possiamo cambiare. Possiamo, al contrario, modificare, il nostro modo di essere, di interpretare e di conseguenza di reagire alle situazioni.

Obiettivo di ogni percorso individuale è proprio quello di avviare un cambiamento personale attraverso il quale vivere la vita indossando “lenti diverse“. Per questo il processo di cambiamento va inteso in senso sia ampio che profondo: consente di modificare schemi e automatismi responsabili di comportamenti divenuti disfunzionali,  e indirettamente, rende una persona più libera e completa di attuare scelte attuali, sane ed adatte a sé.

Di solito la persona si avvicina ad un percorso psicologico quando la sintomotologia diventa sofferenza, ovvero quando qualcosa funziona male. Ad esempio quando un comportamento non risulta essere adattivo e funzionale in quel momento: la tenacia del perseverare permette di non arrendersi facilmente e portare a termine quasi tutti gli obiettivi che ci si pone, ma può diventare un ostacolo quando impedisce alla persona di abbandonare una relazione nociva, perchè l’abbandono viene vissuto come un fallimento personale e non come una modalità altra di reagire a fronte di un ostacolo.

La flessibilità al cambiamento può essere considerata come la capacità di realizzare il nostro potenziale come esseri umani. Imparare a cambiare ed adattarci alla realtà in continuo mutamento attorno a noi, alle situazioni, ai sentimenti che maturano, alle emozioni che  evolvono, è un passo fondamentale per la crescita personale.  L’universo è in continua evoluzione, la credenza di poter rimanere ancorati a schemi rigidi ma rassicuranti, non solo è destinata a fallire ma risulterà, molto probabilmente, faticosa e dolorosa. Se non impariamo ad accettare il mutamento in senso evolutivo, il rischio è quello di cristalizzarci in una reazione rigida e le sbarre di quella gabbia che un tempo ci proteggeva, diventeranno presto le sbarre della nostra prigione.

“Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai ad otterene ciò che hai sempre avuto” (Warren G. Barris)

Le informazioni pubblicate non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista.

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